Categoria: Frasi sulla vita

Un’esistenza libera

È  difficile immaginare un’esistenza nella quale tu ti rifiuti di godere anche solo di una parola di approvazione o di apprezzamento; un’esistenza nella quale rinunci ad appoggiarti al braccio di qualcuno; un’esistenza nella quale tu non dipenda emozionalmente da nessuno, in maniera che nessuno abbia più il potere di renderti felice o miserabile; un’esistenza nella quale ti rifiuti di aver bisogno di una persona in particolare o di essere speciale per qualcuno o ti rifiuti di dire “mio” riguardo a qualunque cosa. Anthony De Mello, Chiamati all’amore – Mondadori – Pag. 122

Morire senza senso

E raccontai loro di quel compagno che all’inizio del suo internamento nel Lager aveva fato un patto con il Cielo: il suo dolore e la sua morte dovevano risparmiare una morte tanto orribile alla creatura che egli amava. Per quest’uomo, sofferenza e morte non furono senza senso, avevano anzi assunto – come sacrificio – un profondissimo significato. Egli non voleva soffrire e morire senza senso; nessuno di noi lo voleva… senza senso! Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 139

Chi si lascia cadere

L’osservazione psicologica sugli internati ha rivelato che diventa schiavo degli influssi del mondo del Lager, nello sviluppo del suo carattere, solo l’individuo che s’è già lasciato cadere prima spiritualmente e umanamente; ma si lasciava cadere solo chi non aveva più un sostegno interiore. Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 120

Come vivi la sofferenza

Dal modo in cui un uomo accetta il suo ineluttabile destino e con questo destino tutta la sofferenza che gli viene inflitta, dal modo in cui un uomo prende su di sé la sofferenza come la “sua croce”, sorgono infinite possibilità di attribuire un significato alla vita, anche nei momenti più difficili, fino all’ultimo atto di esistenza. Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 117

La vita ha sempre un significato

Hanno dimostrato che, soffrendo rettamente, si può realizzare qualcosa: una conquista interiore. La libertà spirituale dell’uomo, quel che nessuno può sottrargli finché non esala l’ultimo respiro, fa sì che egli trovi, fino al suo ultimo respiro, il modo di plasmare concretamente la propria vita. Poiché non ha senso solo la vita attiva, nella quale l’uomo ha la possibilità di realizzare dei valori in modo creativo; e non ha un senso solo la vita ricettiva, cioè una vita che permette all’uomo di realizzarsi sperimentando la bellezza nel contatto con arte e natura; la vita conserva il suo senso anche quando si svolge in un campo di concentramento, quando non offre quasi più nessuna prospettiva di realizzare dei valori, creandoli o godendoli, ma lascia solamente un ultima possibilità di comportamento moralmente valido, proprio nel modo in cui l’uomo si atteggia di fronte alla limitazione del suo essere, imposta con violenza dall’esterno. […] se la vita ha un significa in sé, allora deve avere un significato anche la sofferenza. Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 116

Possiamo sempre decidere

[…] ogni uomo, anche se condizionato da gravissime circostanze esterne, può in qualche modo decidere che sarà di lui – spiritualmente  nel Lager: un internato tipico – o un uomo, che resta uomo anche qui e conserva intatta la dignità d’uomo. Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag.109

Uno scambio equo

La vita non ha altro scopo se non quello di fare uno scambio equo, nessuna soddisfazione tranne quella di godere. Erich Fromm , L’arte di amare – Mondadori – Pag. 110

Tutti hanno fretta

“[…] parte del problema è che tutti hanno fretta […] La gente non ha trovato alcun significato alla propria vita, così corrono di continuo cercandolo. Credono che sarà la prossima auto, la prossima casa, il prossimo lavoro. poi scoprono che anche quelle cose sono vuote, e riprendono a correre.” Mitch Albom, I miei Martedì col professore – Rizzoli – Pag. 141

Di cosa hai bisogno?

“Hai bisogno di cibo, ma vuoi un frappè al cioccolato. Devi essere onesto con te stesso. non hai bisogno di una spider ultimo modello proprio come non hai bisogno di una casa più grande. La verità è che non ricavi soddisfazione da quelle cose. Sai cosa ti gratifica veramente? […] Offrire agli altri ciò che hai da dare. […] Mi riferisco al tuo tempo. Al tuo interesse. Alle storie che mi racconti. non è così difficile.” Mitch Albom, I miei Martedì col professore – Rizzoli – Pag. 131  

Solo quando stai per morire

“La cultura attuale non ti porta a pensare a queste cose fino a quando non stai per morire. Siamo così presi dai nostri impegni egocentrici – la carriera, la famiglia, fare abbastanza denaro, pagare il mutuo, comprare la macchina nuova, riparare il calorifero che perde – che ci lasciamo coinvolgere da miriadi di piccole operazioni solo per tirare avanti. In modo da non essere costretti a fermarci a guardare le nostre vite per constatare: è tutto qui? È questo quello che voglio? manca qualcosa?” Mitch Albom, I miei Martedì col professore – Rizzoli – Pag. 71

Una vita senza senso

“Sono in tanti a condurre una vita senza senso. Sembrano mezzo-addormentati, anche quando sono occupati a fare ciò che ritengono importante. Questo perché stanno dietro a cosa sbagliate. Si può arricchire di significato la propria vita disponendosi ad amare gli altri, dedicandosi alla comunità che ci vive intorno e a creare qualcosa che ci dia uno scopo, un senso.” Mitch Albom, I miei Martedì col professore – Rizzoli – Pag. 51

La nostra vera natura

Non è nemmeno necessario innamorarsi. Chi ve l’ha detto? È necessario essere liberi. È necessario amare. È tutto qui: questa è la nostra vera natura. Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo – Piemme – Pag.87

Le 3 cose più difficili

“Le tre cose più difficili per un essere umano non sono attributi fisici o capacità intellettuali. Sono queste: primo, restituire amore in cambio d’odio; secondo, coinvolgere gli esclusi; terzo, ammettere di avere torto”. Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo – Piemme – Pag.21

Paura di nulla e di nessuno

Non avrete paura di nulla e di nessuno. [..] Non c’entra niente con la possibilità di apparire sul giornale o con il possedere un sacco di soldi. Quelle sono tutte sciocchezza. non si ha paura di nessuno perché si è più che soddisfatti di non essere nessuno. non ve ne frega niente del successo o del fallimento. Non hanno alcun significato. l’onore, il disonore, non hanno alcun significato! E anche se vi rendete ridicoli, non ve ne importa niente. non è forse una condizione stupenda? Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo – Piemme – Pag.64

Saper amare

Per saper amare, è necessario disporre senza posa dell’oculatezza del saggio, della flessibilità del bambino, della sensibilità dell’artista, dell’acume del filosofo, dello spirito di accettazione del santo, della tolleranza del filantropo, dell’erudizione dello studioso, della fortezza dello stoico. Non è poco. ma tutte queste virtù non mancheranno di affermarsi in colui che sceglie di credere e di operare nell’amore. Esse infatti fanno già parte del suo potenziale, e nell’amore troveranno compiuta affermazione. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 207-208

Amare tutti

Dobbiamo impegnarci ad amare tutti gli uomini, anche se non ne siamo ricambiati. Dobbiamo amare in funzione dell’amore, non per essere amati. Non dobbiamo mai respingere un uomo, chiunque egli sia. […] se amiamo tutti gli uomini e siamo respinti da un uomo, non per questo dobbiamo allontanarci, chiuderci nel nostro isolamento e lasciarci condizionare dalla collera, dalla paura, dal dolore. Quell’uomo non ha colpa. Semplicemente non era preparato ad accogliere ciò che gli veniva offerto. Il nostro affetto non viene elargito sotto condizione. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 206-207

Innanzitutto un essere umano

Se uomini e donne circolassero nudi, e ci dicessero di tastarli a occhi chiusi, potremmo confondere la fioraia con la regina, potremmo scambiare il burlone di Corte per il re. Non avvertiremmo nessuna differenza tra il presidente degli Stati uniti e il povero emigrante o l’attivista politico battagliero e protestatario. […] ogni persona al mondo, principe o diseredato, è innanzitutto un essere umano. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 177

Amore e gioia

Operare con amore significa operare con gioia. Vivere nell’amore vuol dire vivere nella serenità. È possibile che non abbiate davanti a voi la più creativa e soddisfacente delle vostre giornate, ma ciò non toglie che sappiate di doverla vivere. potete fare di una giornata un’autentica scocciatura, una triste e frustrante routine che vi logora i nervi; ma al tempo stesso vi è aperta la possibilità opposta: quella di affrontare il vostro iter giornaliero con energia, decisione, entusiasmo, e farne una delle giornate più belle e memorande della vostra vita, per voi e per i vostri cari. Nulla vi impedisce di vivere ogni momento come se “fosse l’ultimo giorno della nostra vita”. Il giorno è lo stesso, comporta il medesimo numero di ore, esige le stesse energie. La differenza sta nella vostra scelta circa il modo di viverlo: in letizia o in tristezza? Perché non optare per le prima possibilità? Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 172

L’amore scorre come un fiume

Un racconto indiano narra di un uomo su una barchetta, che rema contro la corrente sui flutti di un fiume impetuoso. Dopo aver lungamente lottato, deve rassegnarsi e costatare che ogni suo sforzo è vano. Rinuncia, dunque: tira i remi in barca e si mette a cantare. La circostanza gli insegna un nuovo modo di vivere: solo quando indulge al moto incessante e capriccioso del fiume l’uomo può dirsi veramente libero. […] l’amore scorre e fluisce come un fiume: è sempre uguale a se stesso e tuttavia mutevole. E non conosce ostacoli. Leo BuScaglia, Amore – Mondadori – Pag. 141

Niente è irreversibile

Tutto può essere cambiato, niente è irreversibile. È estremamente probabile che io non possa far nulla in merito al tasso di mortalità infantile o al problema globale della vecchiaia; tuttavia posso donare una parte del mio tempo al fine di rallegrare la giornata di un bimbo o rasserenare l’epilogo terreno di un anziano. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 138

Imparare ad amare

Non impareremo mai ad amare osservando come amano gli altri. Possiamo imparare ad amare soltanto in qualità di attivi partecipi dell’amore. […] È un processo molto complicato che si protrae per tutta la vita. Imparare ad amare significa cambiare di continuo. È un processo che non giunge al termine, perché nell’uomo la capacità di amare non conosce limiti. Leo Buscaglia, AMore – Mondadori – Pag. 127

Perché amo

Chi ama deve ripetersi sovente: “Io amo perché lo devo, io amo perché lo voglio. io amo per me, non per gli altri. io amo per la gioia che mi dà, e solo occasionalmente per ciò che questa gioia dona agli altri. Se gli altri mi rafforzano, ebbene, tanto meglio, ma in caso contrario sarò pago ugualmente, perché in me l’amore è un atto di volontà“. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 126

Essere o appartenere

Per amore dei genitori, il bambino accondiscende ad abitudini che implicano un assurdo regresso. Per essere accettato quale membro di un gruppo, l’adolescente sacrifica la propria identità acconsentendo a separarsi dal suo ego più autentico. Veste e si taglia i capelli come i suoi coetanei, ascolta la stessa musica, balla allo stesso modo, assume gli stessi atteggiamenti. Nell’età adulta, costatiamo che la formula più semplice per essere accettati consiste nell’emulare la comunità in seno alla quale intendiamo essere accolti. Insomma, ci conformiamo. Impariamo a giocare a bridge, leggiamo gli stessi best-sellers, organizziamo cocktail-parties in tutto simili a quelli dei nostri amici, costruiamo case che si somigliano fra loro, ci vestiamo in conformità ai moduli standard preferiti dalla maggioranza, traendone un senso confortante di appartenenza alla comunità. Durante la fase del corteggiamento e dell’amore romantico, operiamo in noi una trasformazione pressoché radicale, allo scopo di farci approvare e accettare dalla persona amata […] In età senile, volenti o nolenti dobbiamo immetterci in un ambiente artificiosamente destinato ai vecchi per sfuggire a quello dei giovani in mezzo ai quali ci sentiamo inutili o indesiderati. Accediamo, cioè, a un mondo nel quale possiamo continuare a credere di appartenere allo stesso gruppo. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 92-93

Cosa insegna chi insegna

Chi insegna può insegnare solamente ciò che gli è stato insegnato. Se l’amore di cui hanno nozione attraverso l’insegnamento ricevuto è immaturo, confuso, possessivo, distruttivo, esclusivo, tale sarà quello che a loro volta trasmetteranno e insegneranno ai propri figli. Se invece l’amore da loro appreso è un amore spontaneo, maturo, in continua evoluzione e divenire, ne faranno partecipi i loro discendenti. Leo buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 73