Categoria: Frasi sulla sofferenza

La trappola del bisogno

[…] Dopo un po’ si arriva a una stasi, poi di nuovo lo stanco ciclo riprende: attrazione, piacere, attaccamento, appagamento, stanchezza, noia. E tutte queste cose, miste all’ansietà, alle gelosie, alle rapacità, al dolore, alla sofferenza, fanno del ciclo una montagna russa. […] E se sei abbastanza fortunato da non imbatterti nuovamente in qualcosa o qualcuno che colpisca il tuo sguardo, avrai ottenuto finalmente una fragile pace. Questo è il massimo che la vita può darti. Anthony De Mello, Chiamati all’amore – Mondadori – Pag. 132

Toccare il fondo

[…] un uomo che, per anni, ha creduto di aver toccato il fondo di ogni possibile sofferenza, deve ora costatare che la sofferenza è un burrone senza fondo, che – a quanto pare – non esiste un ultimo grado assoluto: uno può scendere ancora più in fondo, sempre più in giù… Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 151

Morire senza senso

E raccontai loro di quel compagno che all’inizio del suo internamento nel Lager aveva fato un patto con il Cielo: il suo dolore e la sua morte dovevano risparmiare una morte tanto orribile alla creatura che egli amava. Per quest’uomo, sofferenza e morte non furono senza senso, avevano anzi assunto – come sacrificio – un profondissimo significato. Egli non voleva soffrire e morire senza senso; nessuno di noi lo voleva… senza senso! Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 139

Come vivi la sofferenza

Dal modo in cui un uomo accetta il suo ineluttabile destino e con questo destino tutta la sofferenza che gli viene inflitta, dal modo in cui un uomo prende su di sé la sofferenza come la “sua croce”, sorgono infinite possibilità di attribuire un significato alla vita, anche nei momenti più difficili, fino all’ultimo atto di esistenza. Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 117

La vita ha sempre un significato

Hanno dimostrato che, soffrendo rettamente, si può realizzare qualcosa: una conquista interiore. La libertà spirituale dell’uomo, quel che nessuno può sottrargli finché non esala l’ultimo respiro, fa sì che egli trovi, fino al suo ultimo respiro, il modo di plasmare concretamente la propria vita. Poiché non ha senso solo la vita attiva, nella quale l’uomo ha la possibilità di realizzare dei valori in modo creativo; e non ha un senso solo la vita ricettiva, cioè una vita che permette all’uomo di realizzarsi sperimentando la bellezza nel contatto con arte e natura; la vita conserva il suo senso anche quando si svolge in un campo di concentramento, quando non offre quasi più nessuna prospettiva di realizzare dei valori, creandoli o godendoli, ma lascia solamente un ultima possibilità di comportamento moralmente valido, proprio nel modo in cui l’uomo si atteggia di fronte alla limitazione del suo essere, imposta con violenza dall’esterno. […] se la vita ha un significa in sé, allora deve avere un significato anche la sofferenza. Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager – Edizioni Ares – Pag. 116

Autocommiserazione

“Mi concedo un bel pianto, se ne sento bisogno. ma poi mi concentro su tutte le cose positive che sono ancora nella mia vita. Sulle persone che vengono a trovarmi. Sulle storie che sentirò. […] non mi concedo altra commiserazione. Solo un attimo, la mattina, qualche lacrima, tutto qui.” Mitch Albom, I miei Martedì col professore – Rizzoli – Pag. 64

Cos’è la sofferenza

La sofferenza è il sintomo dell’allontanamento dalla realtà. La sofferenza vi viene data perché possiate aprire gli occhi alla realtà. […] La sofferenza sorge quando ci si scontra con la realtà, quando la vostra falsità si scontra con la verità. Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo – Piemme – Pag.80

Il dolore

Il dolore è sintomo del fatto che ho condizionato la mia felicità a questa cosa o questa persona, almeno fino a un cero punto. Siamo totalmente abituati a sentirci dire il contrario che ciò che affermo appare disumano. Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo – Piemme – Pag.59

Cos’è il male

Dobbiamo interpretare le forze etichettate come “il male” quali espressioni di persone che soffrono, e che al pari di noi sono creature umane impegnate a perfezionare il loro “essere”. […] Dobbiamo credere che il mondo non è sordido e distruttivo. È ciò che l’uomo ha fatto al mondo a motivare una simile impressione. Leo Buscaglia, Amore – Mondadori – Pag. 205